Rete delle Riserve Bondone

Oggetto sociale

Servizio "Transizione ecologica, verde e parchi" del Comune di Trento.

Tipo di attività

Protezione delle biodiversità e dei beni paesaggistici

Ulteriori informazioni

Le aree interessate

La Rete occupa l'area attorno al gruppo montuoso Bondone-Stivo, per un totale di oltre 1.100 ettari di aree protette in cui sono presenti otto Zone Speciali di Conservazione (ZSC).

La Rete comprende le seguenti località:

  • Laghi e abisso di Lamar;
  • Terlago;
  • Stagni della Vela - Soprasasso;
  • Dos Trento;
  • Burrone di Ravina;
  • Torbiera delle Viote;
  • Tre cime Monte Bondone;
  • Pra' dell'Albi - Cei;
  • Prada;
  • Palù;
  • Valle Scanderlotti;
  • Casotte.

Gli obiettivi principali

  1. Realizzare la gestione unitaria e coordinata delle Aree protette presenti nella Rete;
  2. tutelare e migliorare lo stato di conservazione delle Aree protette presenti nella Rete, attuando modalità di conservazione attiva secondo quanto prescritto sia dalla legislazione provinciale e nazionale che dalle Direttive comunitarie in materia;
  3. realizzare le azioni sopra descritte nel rispetto delle tradizioni locali e delle attività socio-economiche in essere.

Il Biotopo Pra dell'Albi - Cei

Il Biotopo "Pra dell'Albi - Cei" è situato alla testata del torrente Arione, affluente di destra dell’Adige. L'area protetta è costituita da due ampie conche di forma vagamente ellittica:

  1. La prima e maggiore conca è anche la più occidentale: accoglie due laghi, il Lago di Cei ed uno minore detto Lagabis, e, prolungandosi nella parte della valletta di Cei che scende a nord verso Cimone e Aldeno, dà ricetto anche a due zone torbose, una detta semplicemente "valletta di Cei", l'altra detta "Prà del Moro".
  2. La seconda conca è più piccola e più orientale, ed è separata dalla prima da una linea di colline. Ospita una palude-lago di grande interesse naturalistico, nota col nome di "Prà dell'Albi" o "Lago di San Martino".

Il sito comprende zone a tutela integrale, corrispondenti agli ambienti umidi, e zone di rispetto. L’elemento naturale di maggior pregio per il territorio è proprio l'acqua, che gli conferisce il suo caratteristico aspetto paesaggistico e ricchezza ecologica. La grande presenza di acqua  è legata all’origine l'origine del Biotopo: le due conche e l'intera Valle di Cei sono state modellate ghiacciai, che hanno lasciato una cospicua copertura morenica nel fondovalle. Molto tempo più tardi, frane cadute dal Monte Bondone hanno creato un unico lago, oggi in gran parte  prosciugato e, nelle depressioni maggiori, colmato di torba.

Alcuni studiosi nel 1975 effettuarono analisi sul C14 (Carbonio radioattivo) contenuto in campioni di legno di faggio (Fagus sylvatica), prelevati da tronchi sommersi e radicati al fondo del lago di Cei (quindi cresciuti prima della formazione del lago), e diedero all'anno 1250 d.C. (±50 anni) l'origine del lago.

Il Biotopo presenta una grande ricchezza vegetazionale. La faggeta, in alcuni casi associata ad abete rosso e bianco, rappresenta la struttura base che caratterizza la quasi totalità delle superfici boscate: per molte specie di animali, specialmente uccelli quali picidi (picchi) e strigidi (gufi e affini), queste formazioni forestali rivestono un ruolo ecologico e funzionale di grande valore. Specie floristiche notevoli sono presenti anche nelle situazioni più depresse dei lembi di prato falciato.

Il Lago di Cei presenta una variegata struttura ecologica, con grandi lamineti di ninfee (Nymphaea alba) e nannufaro (Nuphar luteum), scirpeti, cariceti, piccoli lembi di canneto e una costa molto frastagliata. Una delle specie più rare è l’Iris sibirica, una rarissima varietà di iris blu. Nella valletta torbosa di Cei crescono altre specie oggetto di tutela come l'Erioforo (Eriophorum angustifolium), la Pinguicola (Pinguicula vulgaris), piccole piante carnivore e un piccolo e rarissimo salice, Salix repens. Infine, nelle pozze è possibile trovare un'altra piccola e rara pianta carnivora, Utricularia minor, che vive sommersa, emergendo solo per fiorire.

La compresenza di vari tipi di ambienti, sia terrestri che acquatici, consente all'area protetta di ospitare una fauna assai diversificata. Anche se i boschi ospitano un gran numero di specie degne di interesse, è la fauna delle varie zone umide a detenere il primato. Dal delicato gambero di fiume (Austropotamobius pallipes), ai pesci presenti nei bacini maggiori, ai rari anfibi (tra cui la raganella Hyla intermedia), ai rettili, fino agli uccelli e ai mammiferi, tutti i gruppi zoologici testimoniano con la loro ricchezza l'esistenza di un territorio ancora integro e di rilevante importanza naturalistica.

Tipologia: ZSC – Zona Speciale di Conservazione

Superficie: 117 ha

Comune: Villa Lagarina

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La Rete è nata dall'allargamento dell'Accordo di Programma istitutivo ai comuni limitrofi alla precedente Rete di Riserve Bondone-Soprasasso, ricadente unicamente sul territorio comunale di Trento.

Partita IVA

00355870221

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