Descrizione
12 metri di altezza, 5 piani e 45 finestre: a Piazzo, frazione di Villa Lagarina, si erge ancora oggi un edificio unico nel suo genere — il più alto filatoio per la seta d’Europa.
Quando nel 1802, in piena epoca napoleonica, iniziarono i lavori per il filatoio di Piazzo, l’edificio doveva apparire agli abitanti della Destra Adige come un vero e proprio grattacielo. Era l'epoca della rivoluzione industriale, ma in Vallagarina non erano ancora arrivate le macchine a vapore: i tre torcitoi erano azionati unicamente dallo scorrere del rio Piazzo.
Secondo lo storico locale Gianni Bezzi, all’interno del filatoio lavoravano fino a sessanta persone. La manodopera era per lo più femminile: “Venivano preferite le donne e addirittura le bambine – racconta Bezzi – con la scusa che avevano mani più sottili e dita più abili nel trattare il filo di seta.”
In quegli anni la bachicoltura costituiva la spina dorsale dell’economia agricola locale: non c’era famiglia contadina che non allevasse bachi da seta.
La gloriosa stagione del filatoio di Piazzo si concluse nel 1879, quando la produzione trentina smise di essere competitiva. Seguirono anni di abbandono, aggravati dai danneggiamenti della Grande Guerra e dai saccheggi.
Nel 1990 il Comune di Villa Lagarina decise di acquistare l’edificio e di renderlo agibile.
“Restaurare un filatoio non è così difficile – spiega il vicesindaco Walter Bortolotti – il problema è mantenerlo nel tempo ed evitare che l’investimento iniziale diventi un buco nero”.
La nuova sfida si chiama “The Bridge”, un progetto finanziato dalla Provincia con 600 mila euro per creare un collegamento ciclabile che unirà la pista della valle dell’Adige a quella del Garda, passando proprio per Piazzo e il suo storico filatoio. Il cantiere partirà a breve e si concluderà a primavera 2026.
Per saperne di più:
- Guarda il servizio del TGR dedicato al Filatoio di Piazzo
- Visita la pagina dell'APT Rovereto e Vallagarina dedicata al Filatoio